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SCADENZE COVID-19

Emergenza Corona Virus: stop a revisione auto, rinnovo patente e RCA

Dallo slittamento delle revisioni auto al rinnovo patente, fino alle sospensioni delle RCA, il Corona Virus ha portato a uno stravolgimento anche in tutto il mondo dell’automotive e a questo connesso direttamente e indirettamente.
Con il decreto Cura Italia il Governo ha stabilito varie proroghe: in particolare la validità delle patenti di guida scadute a partire dal 1° febbraio 2020 è stata prorogata fino al 31 agosto (lo stesso vale per i documenti di identità). I fogli rosa e il termine dei 6 mesi per effettuare l’esame in scadenza, sono prorogati al 30 giugno. Per la carta di circolazione, invece, lo slittamento arriva al 31 ottobre 2020, così come ad esempio la sostituzione dei serbatoi di GPL a partire dal 31 gennaio.

ALTRE PROROGHE
Più nel particolare il ministero competente ha sottolineato con una circolare che la proroga di validità al 15 giugno riguarda tutti questi casi specifici:
- autorizzazione alla circolazione di veicoli dotati di alimentazione a metano (Cng);
- estratti della carta di circolazione rilasciati ai sensi dell’art. 92, comma 1 del Codice della strada in deroga al termine di validità di 60 giorni;
- ricevuta rilasciata dalle agenzie di pratiche auto (ai sensi dell’articolo 7, comma 1, della legge 8 agosto 1991, n. 264, come previsto dall’art 92, comma 2 del Codice della strada) in deroga al termine di validità di 30 giorni.
- fogli di via, rilasciati ai sensi dell’articolo 99 del Codice della strada (attenzione, trattandosi di autorizzazioni provvisorie a condurre i veicoli ai transiti di confine, la proroga non consente in nessun caso la circolazione “ordinaria”).
- carte di circolazione e relative targhe EE rilasciate ai sensi dell’articolo 134, comma 1 del Codice della strada;
- autorizzazioni alla circolazione di prova (Dpr 24 novembre 2001, n. 474) per le quali non sia già pendente il procedimento di rinnovo.

NESSUNA PROROGA
Al momento, invece, non vengono prorogati i seguenti casi:
- visita e prova e immatricolazione di veicoli da destinare ad attività connesse alla gestione dell’emergenza sanitaria e dei servizi pubblici di trasporto (autobus, mezzi di soccorso, ecc…);
- visita e prova e immatricolazione di veicoli “con titolo” adibiti al trasporto di merci e di persone;
- visita e prova e immatricolazione di veicoli adattati per la guida o per il trasporto di persone disabili;
- visite periodiche Atp limitatamente per i veicoli che effettuano trasporti in ambito internazionale;
- autorizzazione all’esercizio della professione di autotrasporto (iscrizione alRen – Registro Elettronico Nazionale delle imprese che esercitano la professione di trasportatore su strada);
- trasporto di merci nell’ambito dell’UE/SEE/Svizzera: rilascio delle copie conformi delle licenze comunitarie per il trasporto di merci;
- trasporto di merci in ambito extra – UE: compilazione dei certificati che dichiarano l’avvenuta revisione periodica del veicolo pesante (veicolo a motore/veicolo rimorchiato) – Modello Cemt, Annex 6 ove si annota la proroga della scadenza della revisione in Italia;
- rilascio delle copie conformi delle licenze comunitarie per trasporto di passeggeri;
- autorizzazioni per i servizi di linea – rilascio della documentazione da tenere a bordo.

FRONTE ASSICURATIVO
Sul fronte assicurativo, in caso di scadenza della polizza in questo periodo, il tempo di tolleranza di 15giorni viene allungato a 30 giorni (non è necessario fare alcune comunicazione, la proroga sarà automatica). Passati i quali si deve rinnovare la propria RCA che, anche per i casi in cui non sia in scadenza o scaduta, può essere sospesa in base al contratto sottoscritto con la propria Assicurazione.

(articolo del 26 Marzo 2020 – Fonte Doctor Glass )

AVVISO COVID-19


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CORSA ALL’ELETTRICO

                                                      La corsa all’elettrificazione: dai motori mildhybrid ai full electric

 

Accanto alla corsa verso i sistemi di sicurezza e assistenza alla guida “ADAS” (Advanced Drive Assistance System) installati in linea di massima dietro il parabrezza, l’altra più importante innovazione che sta interessando sempre più veicoli è quella verso l’elettrico. Ormai, molte case automobilistiche hanno addirittura annunciato, a stretto giro, la cessazione di vendita di motori diesel e l’inserimento in listino di sole auto ibride o elettriche al 100%.

ELETTRICO VS ELETTRIFICATO
Le differenze sono molte, sia in termini di versatilità che di minor impatto ambientale, sia di costi di acquisto e gestione, sia infine tecnologici e di necessità di ricarica manuale o meno. Cerchiamo di capire le principali differenze che – al momento – esistono sul mercato. Tenendo bene in mente che non bisogna confondersi tra auto “elettriche” ed “elettrificate”.

FULL-ELECTRIC
Come dice la parola, è facile intuire che questo tipo di soluzione ha una sola anima. Il funzionamento dipende infatti al 100% dalle sole batterie, dalle quali si trasmette qualsiasi tipo di energia di funzionamento, dal motore al clacson. Parliamo quindi di BEV (BatteryElectricVehicle). In questo caso la ricarica si effettua tramite cavo connesso alla rete. Un po’ di energia viene recuperata anche durante le decelerazioni (solitamente l’intensità del freno motore può essere regolata per renderla più dolce o più forte) o le frenate, ma tale quantità non è assolutamente sufficiente a rendere indipendenti queste vetture, che hanno un’autonomia al momento relativamente limitata (mediamente circa 250-300 km).

IBRIDO
Attualmente si tratta della soluzione più efficiente, dove il funzionamento è affidato per lo più automaticamente a un mix tra propulsore (endotermico) benzina o diesel e motore elettrico: parliamo quindi di HEV (HybridElectricVehicle). Il massimo sforzo, come ad esempio la partenza da fermi, è delegato automaticamente al solo elettrico che dispone sempre di massima coppia, evitando così utilizzo di carburante. Lo stesso per la decelerazione e la frenata: qui vengono ricaricate le batterie mentre il motore termico è in pausa. Non esistono prese e cavi per la ricarica, ma bisogna sempre rifornirsi di carburante e non è possibile al conducente scegliere di andare solo in modalità elettrica.

IBRIDO PLUG-IN
Questa soluzione (PHEV o PHV, Plug-In HybridElectricVehicle) prevede la contemporanea presenza di: 1) motore endotermico (benzina e raramente diesel), 2) motore elettrico, 3) presa di corrente. Le batterie si ricaricano anche qui parzialmente in decelerazione-frenata, ma necessitano di ricarica esterna. Si può decidere in autonomia di viaggiare in sola modalità endotermica, elettrica (finché c’è carica) o appunto ibrida (con 4 ruote motrici).

MILD-HYBRID
Pur classificata come ibrida, questa variante denominata MHEV (MildHybridElectricVehicle) in realtà è molto poco elettrica e più tradizionale, rappresentando comunque un buon passo in avanti in termini di riduzione dei consumi e delle emissioni (10%). La MHEV diventerà forse la tipologia più venduta nel giro dei prossimi anni. In sintesi, a differenza dall’ibrido puro e ibrido plug-in, che vedono come detto due motori (a combustione interna ed elettrico) indipendenti tra loro, il Mild ha solo un’unità principale a benzina o diesel, a cui è direttamente collegato un piccolo motore elettrico alimentato a batterie, che si ricaricano solo durante il rilascio (decelerazione o frenata) o in parte con la cinghia connessa tra albero motore e alternatore. L’apporto è esclusivamente quello di supportare il propulsore principale in partenza e accelerazione, oppure di dare un po’ di spinta (“veleggiata”) quando la vettura viaggia già lanciata a velocità sostenute. I costi di acquisto sono equiparabili a un mezzo tradizionale e quindi assolutamente inferiori alle precedenti soluzioni.

ELETTRICHE A IDROGENO
Infine, per completezza d’informazione, anche le auto a idrogeno sono elettriche e vengono definite a celle di combustibile, col codice FCEV (Fuel Cell ElectricVehicle). Anche queste possono essere completamente elettriche o ibride. A differenza di quanto riportato sopra, la carica arriva dal processo elettrochimico in cui è utilizzato l’idrogeno, da cui si generano energia elettrica e acqua.

(articolo del 30 ottobre 2019 – Fonte Doctor Glass)

SEDIOLINI ANTIABBANDONO

                                                  Seggiolino anti abbandono e bonus di 30 euro: tempistiche e requisiti

6 marzo 2020 - I nostri consigli

Una notizia buona e una apparentemente meno, legate entrambe ai seggiolini anti abbandono. La prima è che dal 21 febbraio 2020 è attiva la procedura per accedere al voucher elettronico di 30 euro per acquistare il dispositivo di sicurezza per i nostri figli: nel caso si fosse già provveduto a comprare il seggiolino, si potrà ovviamente chiedere un rimborso (entro il 30 aprile 2020). L’altra notizia è che dal 6 marzo 2020 sono in vigore le sanzioni per chi non si mette a norma con l’installazione, poiché da questa data diventa obbligatoria se si trasportano bambini sotto i 4 anni, come previsto dall’articolo 172 del Nuovo codice della strada. Le sanzioni variano dagli 83 ai 333 euro (che si riducono a 58 e 100 euro se si paga entro cinque giorni) con sottrazione di 5 punti dalla patente. Se si commettono due infrazioni in 2 anni scatta la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi. Misure, entrambe, che vanno in totale favore della sicurezza dei nostri figli.

COME OTTENERE IL BONUS
Per ricevere il voucher elettronico o per ricevere il rimborso (è previsto 1 bonus per ogni bambino-dispositivo) ci si deve connettere alla piattaforma bonusseggiolino.it. Per accedere è necessario avere le credenziali SPID (cioè la procedura di autenticazione online verso la Pubblica Amministrazione, acronimo di “Sistema Pubblico di Identità Digitale): se ancora non si è in possesso del proprio codice SPID, all’interno del sito si trova un link per ottenerlo. Una volta aver inserito i vari campi si ottiene il “codice buono”, che andrà associato al “codice esercente”, ovvero il negozio (fisico oppure) online dove lo abbiamo acquistato. Attenzione, il negozio deve essere convenzionato e per accertarsene esiste un puntuale elenco di 4.642 esercenti sempre sulla piattaforma bonusseggiolino.it, che consente anche una ricerca rispetto al proprio luogo di residenza o di maggiore comodità.

LE NUOVE NORMATIVE
Dal 7 novembre 2019 è in vigore la norma che prevede l’obbligo di avere a bordo un seggiolino dotato di dispositivo anti abbandono per bambini con età inferiore ai 4 anni. Come anticipato, le sanzioni sono in vigore dal 6 marzo 2020 e prevedono sanzioni da 83 a 333 euro, con punti decurtati dalla patente (e

I NUOVI SEGGIOLINI
Oltre all’elenco di negozi fisici e online pubblicato sul sito ufficiale bonuseggiolino.it, anche Amazon ha aperto un’apposita sezione. Da una parte c’è l’area per chi deve ancora acquistare un seggiolino anti abbandono o relativo dispositivo da applicare a quelli che abbiamo, dall’altra quella dove inserire direttamente il codice e ottenere il rimborso.

Un altro passo importante per la sicurezza, dunque, che vede tra l’altro in prima linea anche i sistemi ADAS.

(aricolodel 07 marzo 2020 – Fonte Doctor Glass)

ADAS E SICUREZZA

                                                                 

                                                   Più sistemi ADAS installati sulle autovetture, più sicurezza per tutti

 

 

L’errore umano è sempre la principale causa di incidente: che si tratti di distrazioni, imprevisti a cui non si in grado di rispondere adeguatamente con manovre di emergenza, pericoli derivanti da altri conducenti, pedoni e quant’altro. Ecco allora che grazie alla tecnologia è possibile aiutare gli essere umani a viaggiare più sicuri. Gli ADAS (Advanced Driver Assistance System) ne sono l’esempio più recente ed evidente. Tanto più che, nel giro di 3 anni (2020-2022), saranno obbligatori sulle nuove di auto immatricolazione tre ADAS: frenata automatica di emergenza (Automatic Emergency Breaking), Line Keeping Assist (mantenimento dell’auto nella propria corsia) e Adaptive Cruise Control (regolazione della velocità e distanza di sicurezza tra i veicoli).

Una recente e approfondita ricerca realizzata da Fondazione Filippo Caracciolo di Aci, col Politecnico di Torino, ha evidenziato come la sicurezza a bordo aumenta di oltre il 50% nel rapporto tra auto più recenti con sistemi ADAS e quelle con oltre 15 anni di vita. Per arrivare a queste e altre conclusioni sono stati analizzati i dati di ben 3 milioni di scatole nere.

Con il solo Automatic Emergency Breaking (obbligatorio dal 2020) si potrebbero evitare fino a 4 incidenti su 10, anche se attualmente solo 1 veicolo su 5 dispone di serie di questo sistema. Un veicolo immatricolato da oltre 15 anni ha il doppio delle probabilità di restare vittima di in un grave incidente. Ancora, i veicoli sopra i 30mila euro di listino sono coinvolti in 5,7 incidenti ogni milione di chilometri percorsi. Le auto sotto i 15mila euro in ben 15 incidenti ogni milione di chilometri: il tutto per l’inesistente o insufficiente presenza di ADAS sia di serie che tra gli optional.

(aricolo del 20 Novembre 2020 – Fonte Quattroruote – Doctor Glass )